I miei ringraziamenti vanno a:
gli ingegneri Rossini della Falck e Urgnani della Tenaris Dalmine per avermi fatto entrare - nel ricordo il primo, nella realtà il secondo - nelle loro acciaierie;
Carolina Lussana e i suoi collaboratori per avermi concesso di accedere ai prestigiosi archivi della Fondazione Dalmine che custodiscono orgogliosamente una parte della storia industriale del nostro paese;
Enzo Jannacci, Giorgio Gaber e Paolo Conte per aver scritto canzoni immortali, i cui testi ho ampiamente saccheggiato;
la Nuova Accademia di Belle Arti di Milano dove ho seguito il corso libero di conversazioni sulla street art e conosciuto molti bravi street artists;
Porpora60, grande fotografo di street art, dal cui archivio Flickr (Walls of Milano) ho ampiamente attinto;
il Re di via Padova, Orticanoodles, Senso, Ivan il poeta e tutti gli street artists milanesi che, diventati personaggi di questo romanzo, si sono vendicati mettendomi letteralmente al muro per farmi ammirare i loro lavori;
Anna, Marisa, Silvana e Mario per avermi fatto da guida tra le case e le memorie del mitico e purtroppo trascurato Villaggio Falck;
Valeria, Stefano, Cristiana, Chiara, Enrico, Adriana, Gianni, Francy, Anna, Alo, Alessandra, Fly Cat, Giovanni e Silvia per i loro preziosi commenti e suggerimenti;
mio figlio Guido per le sue formidabili lezioni di Pokémon (catch ‘em all!);
Carlo Andreoli per la fotografia di copertina e l’immancabile disponibilità;
Alessandra “Senso” Odoni per le bellissime tavole che abbelliscono il libro;
Roberto e Maria Teresa di Laruffa editore per aver creduto in me anche in questa occasione.
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